Porti, sindacati: attaccano il lavoro, parte stato di agitazione

Fingono di riformare ma vogliono far west in mano a nuove lobby (askanews) - Roma, 13 feb 2014 - Stato di agitazione per i lavoratori dei porti e dei servizi tecnico-nautici, perche' si finge di fare una riforma ma viene attaccato il lavoro. Lo hanno proclamato unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, affermando che le linee guida sul piano strategico nazionale dei porti e della logistica, illustrate agli stati generali il 9 febbraio, non hanno consentito di conoscere nel dettaglio gli aspetti di merito che saranno alla base della proposta di legge annunciata dal ministro dei trasporti. Dalle conclusioni del ministro Lupi - spiegano i sindacati - non abbiamo ricavato segnali chiari di una volonta' politica del governo a risolvere la diatriba di competenze che si e' scatenata tra il ministero delle infrastrutture e il ministero dello sviluppo economico sul ddl concorrenza. Per Filt, Fit e Uilt il sistema di regole vigente nei porti che garantisce stabilita' e qualificazione del lavoro deve essere mantenuto. Chi al contrario pensa di creare un far west in mano alle nuove lobby legate a Confindustria, trovera' la risposta dei lavoratori. Glv