Bankitalia, non piu’ rinviabile integrazione banche cooperative -2

(askanews) - Roma, 12 feb 2014 - Il capo della vigilanza di Bankitalia ha rilevato che alle BCC e' mancata la capacita' di innovare il modello di attivita' e di diversificare i ricavi e oggi l'aspetto di maggiore vulnerabilita' delle banche locali e' rappresentato dal marcato deterioramento della qualita' dei prestiti; l'incidenza dei crediti anomali sul totale dei prestiti e' salita dal 10 al 17,5 per cento tra giugno 2011 e giugno 2014 ha indicato Barbagallo aggiungendo che negli ultimi due anni i conti delle banche locali sono stati sostenuti prevalentemente con i proventi derivanti dalla gestione dei portafogli di titoli di Stato. In sintesi le banche locali italiani e in particolare le BCC si presentano all'avvio del nuovo sistema di vigilanza in Europa caratterizzate da debolezze di natura sia strutturale sia congiunturale e la capacita' di risposta appare limitata anche a causa di debolezze presenti negli assetti di governance. Barbagallo ha messo in rilievo che Bankitalia da tempo segnala tali debolezze, in particolare scarsa dialettica all'interno dei board e assenza di effettivi contrappesi alle figure apicali, presenza frequente di conflitti di interesse, carenze dei meccanismi di pianificazione, debolezze nell'assetto dei controlli interni. Barbagallo si e' quindi soffermato sugli modelli cooperativi europei che sono accomunati da un livello di integrazione notevolmente piu' elevato. L'appartenenza a piu' ampi gruppi d'imprese non altera le connotazioni mutualistiche delle cooperative. Anzi rafforzando la coesione e la capacita' di patrimonializzazione delle aderenti previene situazioni di vulnerabilita' individuale e preserva il valore aziendale e la capacita' del sistema bancario cooperativo di assolvere la propria funzione senza essere assorbito dal settore delle banche costituite in forma di societa' di capitali. Did