Mercato IT: persi 3 miliardi di euro dal 2008 ad oggi. Ma cresce la Nuova IT legata al web

12/10/2012 - Settore tecnologico in crisi a –3,2%. Hardware in caduta libera (–9,4%) Servizi IT in crisi con tariffe ai minimi (-3,8%), lieve tenuta del Software (+0,8%). Ma è positiva l’Economia del digitale: Tablet +52,1%, Cloud +57,8%.

“Mettiamoci gli elmetti per una guerra di trincea e sosteniamo i capitani coraggiosi”: questo il commento di Assintel e Confcommercio.

Milano, 12 ottobre 2012. E’ recessione anche per l'Information Technology italiana, che chiuderà il 2012 a -3,2%: con 19.006 milioni di euro, dal  2008 ad oggi c’è una perdita netta di quasi 3 miliardi di euro. E il tasso di decrescita italiano è nettamente peggiore rispetto ai nostri “competitor”: la media UE è del -0,9%, la Germania segna addirittura un +4,1%. Gli Usa corrono a +2,8% e la Cina al +16,9%.

Ma se l’IT tradizionale sta seguendo il trend recessivo, sta emergendo una Nuova IT in controtendenza e legata al mondo del Web, del Social, del Mobile, del Cloud, che contribuisce allo sviluppo dell’economia del digitale. L’Italia per certi versi è un popolo in cui la consumerizzazione della tecnologia diventa una moda, e da lì si diffonde per osmosi a livello sociale e imprenditoriale: la vendita di tablet a +52,1% e il Cloud Computing a +57,8% ne sono la punta di diamante. A mancare in questo caso sono però le nuove professionalità, che il nostro sistema formativo non è ancora capace di formare.

Questa la prima fotografia dell’Assintel Report 2012, la ricerca annuale sul mercato del Software e Servizi IT in Italia effettuata da NEXTVALUE per conto di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio-Imprese per l’Italia. Lo studio, presentato oggi a Milano a tutti gli Operatori, è stato reso possibile anche grazie al contributo di alcuni fra i più rappresentativi operatori dell’Information Technology italiana: Amadeus Italia, Econocom, Elelco, Gesp, IBM, InfoCamere, Oracle, Present, Ricoh.

“Oggi la nostra economia si trova in guerra. C’è chi sta in trincea con gli elmetti lottando quotidianamente per difendersi; e poi ci sono i capitani coraggiosi, con lo sguardo oltre l’orizzonte, che prefigurano l’evoluzione del mercato verso un’economia del digitale. Oggi Internet impatta su ogni business e il suo ruolo nella nostra economia va crescendo sempre più rapidamente: quello che ancora manca è un adeguamento infrastrutturale e politico alle nuove dinamiche. Il Decreto per lo Sviluppo Digitale muove alcuni passi coraggiosi, altri più conservativi: la sfida sarà legata alle norme di attuazione, al coordinamento fra i vari attori istituzionali, alla ripresa degli investimenti nella Pubblica Amministrazione e infine alla reale disponibilità di incentivi per chi innova”, così commenta Giorgio Rapari, Presidente di Assintel e della Commissione Innovazione e Servizi di Confcommercio – Imprese per l’Italia.

I numeri del mercato IT nel 2012: Hardware, Servizi IT, Software

Nel 2012 continua la discesa dell’Hardware verso quota -9,4%: pesante, dopo il -0,8% del 2011 e il -19,1% del 2010. Quest’anno perderemo quindi circa 500 milioni di euro, attestandoci a 5.240 milioni di euro, trascinati dal crollo dei Netbook (-59,2%), dei PC Desktop (-33,6%) e dei Server di fascia alta, Mainframe e Unix (-14,7%).

I Servizi IT tornano in rosso a -3,8%, dopo il lieve recupero dello scorso anno (+2,4%) falcidiati dal crollo delle tariffe professionali. Il segmento vale 8.863 milioni di euro, quasi la metà dell’intero mercato. Tra di essi: Consulenza -4,4%, System integration -3,3%, Servizi di sviluppo e manutenzione Software -4,7%. Anche la Formazione, da anni in crisi, segna un -4,2%.

Il Software continua la sua lievissima crescita (+0,8%), attestandosi sui 4.283 milioni di euro, con due note particolarmente positive e che rimandano alla “Nuova IT”: la Business intelligence di nuova generazione (+3,7%) e il Process & Content Management (+4,1%). In stagnazione invece i Package Gestionali (0,0%) e le applicazioni verticali di industry (-0,7%).

I mercati verticali: tengono Consumer, TLC e Assicurazioni.  Tornano negative le Banche. Male PA, Commercio e Industria. E malissimo le micro e piccole imprese.

Tre spiragli positivi danno luce all’andamento della spesa IT nei mercati verticali: sono il Consumer (+1,8%), le TLC / Media (+1,3%) e le Assicurazioni (+1,2%).

I peggiori performer sono quelli falcidiati dalla Spending Review: PA (-10,8%), Enti Locali (-8%), Sanità (-5,8%), che pure dovrebbero avere un ruolo anticiclico di stimolo alla domanda.
Male anche Industria (-5,1%), Commercio (-4,5%), Trasporti e Logistica (-5,8%).

In territorio lievemente negativo i big spender dell’ICT: le Banche si attestano su un -1,9%, dopo l’incoraggiante +2,9% dello scorso anno.
In territorio marcatamente negativo le piccole imprese, in particolare la spesa IT nelle micro imprese crolla del -6,4% e nelle piccole imprese del -11,4%: non c’è spazio per investimenti in Innovazione nel loro business, che tende ad ottimizzare i costi per una mera sopravvivenza.

Cosa accade nelle aziende della Domanda (ricerca sul panel di 500 aziende)

Nonostante l’ottimizzazione dei costi sia ancora al vertice delle priorità strategiche dell’88% delle aziende del panel, si intravede un’evoluzione lenta ma costante della percezione del ruolo strategico dell’IT nella gestione dell’attività aziendale, cresciuto dal 28% del 2009 al 57% attuale.
I budget per l’IT nei prossimi 12 mesi saranno stazionari per il 33% delle aziende utenti (lo erano nel 63% lo scorso anno) e in contrazione nel 42% dei casi (erano solo il19% nella scorsa edizione), con punte di tagli oltre il 10% per il 17% di esse.
L’allocazione delle risorse è destinata per il 64% alla gestione dell’esistente e all’adeguamento tecnologico programmato, mentre il restante 36% a nuovi progetti e allo sviluppo e trasformazione dell’esistente. Ad alto potenziale Virtualizzazione, Document Management, Mobile & Wireless, Information Security Management e Web Content Management.

“Update your Brain”

Il messaggio di Alfredo Gatti, managing partner di NEXTVALUE che ha realizzato la ricerca, è chiaro: “In un contesto certamente non positivo la trasformazione dell’Information Technology continua ad essere una forza dirompente con un proprio autonomo sviluppo. L’IT si conferma come forte driver di innovazione e la vera sfida è gestire le aspettative di un processo di innovazione che diviene sempre più rapido. Di fatto le aspettative delle aziende finali creano forti pressioni sul mondo dell’offerta IT affinché cambino i modelli e le modalità di erogazione delle soluzioni e dei servizi. Anche l’esistente deve essere gestito mentre si incorporano nuovi requisiti, contenuti e capacità di relazione a discapito dell’introduzione di nuove complessità. In questa rincorsa al Digitale è ancora più importante rispetto al passato una buona collaborazione tra pubblico e privato e sempre più è necessario che il mondo politico riconosca il valore degli investimenti in IT e la Pubblica Amministrazione diventi propositiva, soprattutto oggi che l’Agenda Digitale ha fatto i suoi primi passi anche in Italia.”

Per informazioni

Andreas Schwalm
Resp. Comunicazione
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