CLUSIT, ANORC, AIP e ASSINTEL sulla Sicurezza

CLUSIT, ANORC, AIP e ASSINTEL chiedono al Parlamento di mantenere alta l’attenzione sulle misure di Sicurezza per I dati personali.

Milano 16 giugno 2011. Il 14 maggio scorso è entrato in vigore il decreto-legge 13.05.2011 n.70, che contiene tra l’altro una serie di disposizioni relative la normativa sulla privacy. In una lettera inviata al Ministro dell’Economia e delle Finanze, alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera dei deputati ed alle due ali del Parlamento, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica (Clusit), l’Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale (Anorc), l’Associazione Informatici Professionisti (AIP) e l’Associazione Nazionale Imprese ICT (Assintel), che rappresentano complessivamente oltre 1.500 imprese ed organizzazioni, hanno chiesto l’introduzione di alcune modifiche relative alle semplificazioni in materia di trattamento dei dati personali di cui all’art.6 del decreto-legge. “Dobbiamo riconoscere”, ha detto Gigi Tagliapietra presidente di Clusit, “che le iniziative di semplificazione perseguite dal Decreto sono sicuramente positive, in particolare verso quegli obblighi che, dopo più di 14 anni di applicazione della normativa sulla privacy, si sono rivelati di minore efficacia: tali semplificazioni non possono che favorire una maggiore sensibilità verso i principi e gli obiettivi perseguiti dal Codice.”

“Le associazioni che rappresentiamo”, ha dichiarato Tagliapietra, “non nuove alla partecipazione all’elaborazione di leggi, norme e regolamenti che coinvolgono la sicurezza delle informazioni, sono infatti interessate a che gli adempimenti in materia di tutela dei dati personali siano pienamente recepiti dalle imprese nell’essenza e nello spirito del Codice (D.Lgs.196/03)". “Con questo spirito”, ha aggiunto Andrea Lisi presidente di Anorc, “abbiamo ritenuto utile sottoporre al Parlamento alcune proposte di modifica del Decreto, con l’obiettivo di riaffermare l’importanza degli adempimenti a tutela della sicurezza dei dati. Tali adempimenti, infatti, hanno contribuito in questi anni alla diffusione di una cultura sulla sicurezza informatica che è ormai fondamentale nella Società dell’Informazione: essa stessa è un patrimonio per il tessuto di piccole e medie imprese italiane.

Auspichiamo pertanto”, ha concluso Lisi, “che la nostra proposta possa essere accettata, con lo spirito costruttivo e propositivo con il quale è stata prodotta, e ne sia tenuto conto nell’eventualità di formulazioni successive, emissioni di pareri ed interpretazioni chiarificatrici.