
Space Economy in crescita - Cybersecurity in affanno
A cura di Federica Maria Rita Livelli
Space Economy in crescita, cybersecurity in affanno
Negli ultimi anni, la Space Economy è cresciuta rapidamente grazie agli investimenti pubblici e privati, ma questa espansione comporta nuove sfide cyber, rendendo la cybersecurity essenziale per la protezione dei dati e delle infrastrutture spaziali.
Un ecosistema in rapida evoluzione
La Space Economy è oggi un settore in rapida espansione, con applicazioni che vanno dalle telecomunicazioni satellitari all’osservazione della Terra, fino al turismo spaziale e all’estrazione di risorse extraterrestri. Inoltre, le tecnologie spaziali sono ormai parte delle infrastrutture critiche globali, essenziali per comunicazioni, navigazione e gestione dei dati.
Tuttavia, questa crescita espone il settore a minacce informatiche sempre più complesse, in un contesto in cui l’economia globale dipende da reti spaziali e sistemi digitali sempre più interconnessi. Di fatto, l’innovazione tecnologica - guidata dalla AI - e la trasformazione delle filiere stanno ampliando la superficie d’attacco, aumentando le opportunità per i cybercriminali.
Space Economy: AAA una nuova cybersecurity cercasi
Le tradizionali strategie di sicurezza – basate su perimetri, accessi e ruoli – non sono più sufficienti. È necessario orientarsi verso un’architettura di sicurezza Zero Trust, fondata su una verifica continua di identità, accessi e integrità del sistema, in grado di mettere costantemente in discussione affidabilità e vulnerabilità, rafforzando così la resilienza complessiva delle infrastrutture spaziali.
In quest’ottica si inserisce anche la recente approvazione della legge quadro italiana sullo Spazio, che riconosce la cybersecurity e la resilienza come requisiti essenziali per operare.
Le principali minacce alla sicurezza spaziale
Di seguito le principali sfide in termini di cybersecurity che l’ecosistema della Space Economy si trova a gestire:
- Attacchi informatici avanzati, spesso condotti da attori statali o gruppi APT, possono compromettere dati e interrompere sistemi critici.
- Tecnologie legacy, ancora in uso, rendono molti asset vulnerabili, in quanto progettati senza criteri moderni di cybersecurity.
- Convergenza sistemi IT/OT, ovvero, l’adozione di soluzioni con DNA IT in ambiti OT può facilitare il lavoro degli attaccanti.
- Attacchi elettronici, quali jamming, spoofing e meaconing, mirano a disturbare o manipolare i segnali radio e GPS.
- Minacce procedurali, legate al fattore umano e a tecniche di social engineering, possono aggirare anche i sistemi più sicuri.
- Compromissione delle reti digitali, tramite inserimento di dati corrotti o infiltrazioni nei sistemi di controllo.
- Rischi nella supply chain, spesso globale e frammentata, che può diventare un punto d’accesso per gli aggressori.
- Errore umano, dovuto alla complessità operativa, che può causare danni per disattenzione o configurazioni errate.
- Scarsa visibilità, data dalla natura remota e distribuita delle infrastrutture spaziali, che rende difficile il rilevamento in tempo reale di incidenti o vulnerabilità.
Le contromisure strategiche
Si tratta di implementare misure tecniche e di adottare una governance collaborativa a livello europeo e internazionale. Alcuni strumenti fondamentali includono:
- Crittografia avanzata per proteggere la comunicazione tra Terra e orbita.
- Controlli di accesso basati su autenticazione forte e logica zero trust.
- Sistemi di rilevamento e prevenzione attiva delle intrusioni, supportati da tecnologie di threat intelligence.
- Simulazioni di attacco e audit continui, per testare la resilienza dei sistemi e rafforzare la difesa.
Il contesto normativo
La digitalizzazione dello spazio impone un ripensamento delle regole: occorre un sistema normativo adatto all’ambiente orbitale, che tenga conto dei rischi legati a software-defined networks e applicazioni cloud. In Europa si sono sviluppati quadri regolatori, quali: il Cyber Resilience Act, la direttiva NIS2, il Nuovo Regolamento Macchine e l’AI Act, che si caratterizzano per un approccio risk-based e resilience-based. Tuttavia, a livello globale manca ancora un framework condiviso per garantire la sicurezza delle attività spaziali, il che rende urgente un coordinamento internazionale.
Focus su NIS2
L’Unione Europea ha incluso il settore spaziale tra le infrastrutture critiche soggette alla direttiva NIS2, sottolineando l’urgenza di proteggere asset e servizi contro minacce cyber sempre più sofisticate. La direttiva introduce obblighi stringenti per garantire continuità operativa, resilienza e gestione efficace degli incidenti informatici, fondamentali anche nel contesto spaziale. Vediamo in particolare di che si tratta.
Continuità operativa e gestione del rischio - NIS2 impone alle organizzazioni del settore spaziale di dotarsi di piani strutturati per garantire il funzionamento ininterrotto dei servizi, anche in caso di attacchi gravi. Ciò richiede:
- Politiche di sicurezza delle informazioni basate su analisi sistematiche dei rischi e delle vulnerabilità.
- Piani di continuità operativa e gestione delle crisi per reagire prontamente e limitare i danni.
- Procedure di ripristino dei sistemi, per minimizzare interruzioni e tempi di inattività.
Preparazione e risposta agli incidenti - Le organizzazioni devono sviluppare capacità operative concrete, tra cui:
- Procedure di emergenza documentate, testate e aggiornate regolarmente.
- Team di risposta alle crisi, formati da esperti capaci di coordinare l’intervento.
- Piani di prevenzione, rilevamento e risposta agli attacchi, inclusi backup, esercitazioni e catene di comando chiare.
- Gestione trasparente delle vulnerabilità, con obbligo di divulgarle per evitare che vengano sfruttate altrove.
Sicurezza della supply chain - NIS2 impone di valutare la cybersecurity dei fornitori lungo tutta la catena del valore. Le organizzazioni spaziali dovranno attivare controlli, audit e misure di sicurezza che coprano l’intero ciclo di vita dei sistemi, assicurando conformità alle normative in continua evoluzione.
Obblighi di segnalazione e cooperazione europea - La direttiva stabilisce tempistiche precise per la notifica degli incidenti significativi: segnalazione iniziale entro 24 ore, notifica dettagliata entro 72 ore, relazione finale entro un mese. Inoltre, promuove:
- Condivisione delle informazioni tra le autorità europee.
- Risposta coordinata agli incidenti su scala UE, attraverso reti come EU-CyCLONe.
- Cooperazione strutturata tra enti nazionali per affrontare crisi di cybersecurity anche nel contesto della Space Economy.
Conclusione
L’innovazione tecnologica e la crescente interconnessione tra infrastrutture spaziali, sistemi terrestri, cloud e reti wireless stanno ampliando la superficie d’attacco, offrendo nuove opportunità agli hacker per individuare vulnerabilità.
In questo scenario, diventa urgente un cambio di paradigma nella gestione della sicurezza informatica nello spazio, considerando che le strategie tradizionali – basate su difese perimetrali e controllo degli accessi – non sono più sufficienti a contrastare minacce complesse, incluse quelle interne. Serve un modello di cybersecurity dinamico, fondato su architetture Zero Trust, capaci di mettere continuamente alla prova sicurezza, resilienza e affidabilità dei sistemi.
Inoltre, garantire la protezione delle risorse spaziali richiede la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, l’adozione di tecnologie avanzate e un approccio proattivo. Investire nella cybersecurity significa non solo tutelare gli asset spaziali, ma anche costruire le fondamenta per uno sviluppo sostenibile dell’attività spaziale. Ancora, è essenziale monitorare costantemente l’evoluzione della sicurezza spaziale e integrarla con la governance, le normative e le buone pratiche.
È doveroso ricordare che la cybersecurity coinvolge anche competenze umane e processi organizzativi: occorre quindi promuovere una solida cultura della sicurezza, basata su formazione e sensibilizzazione a livello nazionale e internazionale. Inoltre, la cooperazione tra Stati e organismi sovranazionali sarà decisiva per affrontare le sfide comuni della Space Economy, attraverso lo scambio di informazioni, la condivisione di best practice e l’adozione di standard comuni per una cybersicurezza globale, efficace e armonizzata.
Dunque, la cybersecurity non è più un’opzione, ma una condizione essenziale per garantire uno sviluppo sicuro, resiliente e sostenibile dell’ecosistema spaziale, su cui si fonda la nostra società moderna.





